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Materiale ed immateriale, visibile ed invisibile, reale e segreta, la pittura di Gabriele Brucceri coinvolge una realtà simile ad un linguaggio tra presente e passato. Con una simile pittura dall’antico sapere, dell’acquarello, dell’olio, celati nelle nuove e diverse tecniche, dalla fotografia digitale alla progettazione grafica, Brucceri, influenzato dalle sperimentazioni di David Hockney, sposta nel verso della leggerezza l’apparizione frontale di volti svelati e nascosti. L’isolata bellezza femminile si coniuga al disfarsi dell’immagine, che il cromatismo ravviva nei languidi rossi, nei verdi, nei blu e nei grigi. Così resa a chiazze, a macchie la pittura affida alla metamorfosi l’allontanarsi dei volti in colorati vapori mentre la luce crea un filtro sulla pelle e consuma la contemplata realtà di un’integra bellezza. La trasparenza si trasforma, nella ricerca espressiva di Gabriele Brucceri, in sistema per giungere alla rivelazione di verità ultime in un avvicendarsi continuo di investigazione del senso profondo dell’esistenza. Nato a Vicenza nel 1982, Gabriele Brucceri si è laureato con lode all’Accademia di Belle Arti di Bologna negli indirizzi di Grafica d’Arte e di Pittura. Ha partecipato a numerose esposizioni nazionali ed internazionali, a Barcellona come a Sophia, a Torino come a Milano. È vincitore del premio internazionale Fabriano Watercolour 2014 e del primo Premio di pittura Ciutat d’Igualada de creacío artistica Gaspar Camps 2005 a Igualada – Barcellona”. Considerato uno dei più interessanti acquerellisti delle ultime generazioni, nelle sue opere propone una dimensione onirica, sogni ed emozioni irrazionali che prendono forma attraverso la frammentazione del tempo e le scomposizioni organiche dei diversi elementi per effetto del colore, della materia e della luce. Come a causa di un disturbo visivo, i contorni delle figure si dissolvono e si liquefano; si individua una sorta di solitudine dell’uomo e di adattamento delle diverse specie animali a situazioni fuori del loro controllo, ai cambiamenti, così come accade in natura nell’acqua. In questa alterazione del dato reale l’artista immortala il cambiamento della luce, crea attraverso il mezzo pittorico legami tra tempo, spazio e narrazione; dà vita a metamorfosi inattese e offre allo sguardo del pubblico una realtà suddivisa in termini di superfici stratificate. Nei suoi lavori Brucceri registra la trasparenza delle forme, utilizzando a volte colori sgargianti, altre il bianco e nero; disegna il rapporto tra il soggetto e la sua identità.